ESCURSIONE NELLA FORESTA CAMPIDANO - 26 DICEMBRE 2017
Escursione di media difficoltà per escursionisti esperti ed equipaggiati. Vietate le scarpe da tennis. La lunghezza è di circa 12 km, il dislivello di 400 mt ca totali in salita. Percorriamo la foresta di casa tra sentieri noti e meno noti alla scoperta dei saggi minerari di Serra Paiolu. Sentiero delle “500”.
Lasciamo le auto presso la chiesetta campestre di San Pietro in Vincoli in agro di Settimo.
Attraverso una breve stradina di penetrazione agricola, procediamo verso N– N/O fino al querceto di Landireddus, quindi sul greto del rio Cungiaus/Paiolu che percorriamo sino ad incrociare la carrabile forestale in prossimità della zona di sosta “Cungiaus” . Una breve ma ripida salita ci porta ad incrociare un’altra carrabile che ci porterà verso la fascia frangifuoco in località Mortolai. Percorriamo la fascia frangifuoco sino all’innesto, poco evidente, di un sentiero che percorre il greto di un rio in località Serra Paiolu. Lungo il sentiero, che può essere scivoloso se umido, avremo modo di vedere alcuni saggi minerari che pare furono utilizzati da alcuni sfollati durante la seconda guerra mondiale.
Percorso il sentiero riprendiamo una carrabile che ci porta a Chiccu Landiri al confine tra Settimo, Sinnai e Soleminis. Da qui avremo modo di vedere un bel panorama e gran parte della Foresta Campidano.
Percorriamo un’altro tratto di frangifuoco sino a Sedda de Is Inchivaus e dopo una breve discesa imbocchiamo un’altro sentiero in salita che ci porta ad incrociare la carrabile forestale che collega Sinnai a Monte Arrubiu. La percorriamo in direzione Sinnai sino ad arrivare ad un querceto con diversi terrazzamenti in pietra ed una sorgente.
Proseguiamo lungo la carrabile forestale sino a tornare alla zona di sosta di Cungiaus. Sosta per il pranzo e rientro alle auto passando per la Domus del Janas di s’acqua ‘e is Dolus.
Appuntamento più comodo alle ore 09.00 presso i parcheggi del vecchio cimitero. Ogni partecipante deve: presentarsi all’appuntamento in perfetto orario con la DICHIARAZIONE DI CONSAPEVOLEZZA debitamente compilata e firmata; leggere attentamente la descrizione e/o informarsi sulle difficoltà che essa presenta; partecipare solamente se si è sicuri di poterla affrontare; essere ben equipaggiati – d’obbligo gli scarponi da trekking; eventualmente ne facciano uso portare con sé i relativi medicinali, un Pronto Soccorso personale, acqua sufficiente per le proprie esigenze, il pranzo al sacco;mantella antipioggia. si ricorda che durante l’escursione è vietato fumare. Si invitano i partecipanti ad usare il telefonino per il minimo indispensabile e soprattutto NON LASCIARE ALCUN TIPO DI RIFIUTI IN MONTAGNA(Neanche quelli così detti biodegradabili), si riporta tutto a casa; sarebbe una buona azione se ognuno di noi collaborasse a mantenere pulito il bosco portando via con sé i rifiuti altrui che dovesse trovare. CHIUNQUE ABBANDONI IL GRUPPO E/O CAMMINI SU SENTIERI DIVERSI DA QUELLI PREVISTI NELLA DESCRIZIONE E PERCORSI DAL DIRETTORE D’ESCURSIONE, ASSUME IN PROPRIO OGNI RESPONSABILITA’ DERIVANTE
Gli escursionisti sono anche ecologisti; invece delle buste di plastica dove porre le cibarie e quant’altro, si può tranquillamente usare un sacchetto di stoffa; invece dei bicchieri e/o tazzine di plastica usa & getta, un bicchiere di alluminio od altro materiale similare; sarà poco o pochissimo, ma sarebbero dei piccoli accorgimenti per evitare di favorire sempre un maggiore e progressivo inquinamento che sta demolendo il globo terrestre.
Brevi note sui luoghi.
La Foresta Demaniale Campidano si estende per 1600 ettari nel territorio di quattro comuni (Sinnai, Settimo S. Pietro, Dolianova e Soleminis), pochi chilometri a nord di Cagliari, motivo principale della intensa frequentazione turistica dell'area. Le vette più elevate sono Bruncu Baraccu (655 m) e Bruncu Cirronis (629). Il corpo storico della foresta demaniale fu acquisito dall'amministrazione forestale intorno al 1900, al fine di procedere all'opera di rimboschimento dell'area. Oggi, in seguito ai lavori che si sono succeduti nel corso del tempo, hanno acquisito particolare interesse la pineta adulta (pino d'Aleppo) di Sa Pira, creata anche col lavoro dei prigionieri austriaci della I guerra mondiale, e una piccola area a sughera impiantata nel 1906 nella zona chiamata Is Landireddus. Nel 1997 un terribile incendio distrusse oltre 600 ha di bosco. L´area del fondovalle di Cungiaus fu il punto dove la squadra antincendio con un difficile intervento riuscì ad arginare le fiamme.
La Foresta Demaniale Campidano è in gran parte originata dai rimboschimenti eseguiti in tutto il secolo scorso. Si tratta di impianti puri di conifere, in particolare di pino d´Aleppo, che si è ben adattato e che si rinnova spontaneamente, e di altri più recenti misti di conifere e latifoglie, soprattutto sughera. In alcune aree sono state inserite specie esotiche, come acacie, eucalipti e cipressi dell´Arizona. Le formazioni spontanee sono macchie a olivastro e lentisco con fillirea e ginepri, talvolta degradate a cisteti, e nelle aree più fresche arricchite dal corbezzolo; i lecci sono frequenti anche se non particolarmente sviluppati in altezza. La fauna comprende specie piuttosto comuni come il coniglio selvatico, la lepre sarda, la pernice e la quaglia, uccelli migratori, la volpe, e, solo nelle aree più boscate, il cinghiale sardo.
(Rif. Inforesta, I paesaggi del fuoco, Foresta demaniale Campidano - www.sardegnaturismo.it )
La chiesa di San Pietro in Vincoli. Chiesa campestre tardo-romanica, databile, per il primo impianto, alla seconda metà
del XIII secolo. Si trova a pochi chilometri dal paese; circondata da vigneti ed uliveti, conserva il suo fascino arcaico
nonostante i numerosi rimaneggiamenti e le ricostruzioni subiti nel corso dei secoli . Il prospetto principale, a capanna,
è sovrastato dal campanile a vela ad una sola luce ogivale; al centro, si aprono la porta rettangolare e la finestra sovrastante, ambedue di fattura relativamente recente. La sua muratura mostra chiaramente d’essere il risultato di un rifacimento verosimilmente secentesco. Nel prospetto posteriore sporge il corpo piuttosto tozzo dell’abside semicircolare, anch’essa risultato di ricostruzioni e rifacimenti, l’ultimo del 1999. Internamente, l’edificio è costituito da aula mononavata di proporzioni allungate, chiusa a nord-est dall’abside semicircolare. Dell’originario pavimento romanico in coccio pesto restano alcuni lacerti, nascosti dalle piastrelle in cemento bianche e azzurre messe in opera nei primi decenni del Novecento.
(Rif. COMUNE DI SETTIMO S. PIETRO - Provincia di Cagliari Piano Urbanistico Comunale in adeguamento al PPR RELAZIONE STORICO -ARTISTICA )
La Domu de Janas di S‘Aqua is Dolus . Grotticella artificiale, bicellulare, datata al neolitico recente (fine IV - prima
metà III millennio a.C.). Essa è costituita da un’anticella dalla quale si accede alla cella vera e propria mediante
un’apertura quadrangolare. Dinanzi all’ingresso è stata scavata una canaletta per far defluire verso l’esterno l’acqua che
si raccoglie al suo interno . La posizione della struttura è indicativa della volontà di monumentalizzare quest’area;
l’edificio, infatti, pur essendo ipogeo, presenta una facciata ben visibile anche a distanza, secondo i modelli consueti di
indicazione di possesso economico ma anche culturale, motivato dalla presenza degli antenati ivi sepolti. La
localizzazione del villaggio di riferimento può essere posta, secondo alcuni autori, nel vicino insediamento di San Pietro,
noto in letteratura anche come Bia ‘e Monti , per la sua collocazione lungo una strada che conduce, appunto, verso i
monti retrostanti. La collocazione nella piana ai piedi della tomba è significativa per l’esplicita volontà digerarchizzazione del territorio, con lo spazio dei vivi distinto da quello dei morti e nel quale la posizione preminente diquest’ultimo rappresenta la garanzia e la ragione stessa dell’esistenza dei vivi e del loro diritto all’utilizzo di quel territorio.
Serra Paiolu - Villaggio
Villaggio testimoniato da una cospicua quantità di reperti che permettono di datarlo tra il Bronzo medio e la prima età
del Ferro. Particolarmente interessante la presenza di un frammento ceramico nuragico imitante tipologie del Miceneo
III B-C. Le attività di una cava hanno danneggiato seriamente il villaggio.
( Rif. COMUNE DI SETTIMO S. PIETRO - Provincia di Cagliari Piano Urbanistico Comunale in adeguamento al PPR RELAZIONE ARCHEOLOGICA ).
Escursione descritta e proposta da Alessandro Baldussi che con Giorgio la Guiderà
Info e prenotazioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3331850293
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