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Il nuraghe di Sant'Itroxia, monotorre a pianta circolare (m 11,50 di diametro esterno), si addossa - nel quadrante esposto ad O - ad uno spuntone di roccia naturale. Il paramento murario esterno è costituito da grossi blocchi di granito porfiroide, appena sbozzati e disposti a filari orizzontali. L'ingresso al monumento, volto a S, immette in un corridoio (m 3,10 di lunghezza) leggermente strombato verso l'interno (la larghezza passa da m 1,50 presso l'ingresso a m 1,76 nei pressi della camera). Nella parete s. del corridoio si apre la porta del vano della scala, ad andamento elicoidale, che conserva otto gradini.
La camera ha pianta circolare (m 5,80/5,50 di diametro) e un'altezza massima residua di m 1,78. L'opera muraria è costituita da pietre di varie dimensioni, appena sbozzate e disposte a filari non regolari con numerose zeppe di rincalzo. Ai lati della camera si dispongono, in schema cruciforme, tre vani nicchia.
Allo stato attuale delle ricerche, il contesto di Sant'Itroxia si può ascrivere ai tempi del Bronzo medio e forse del Bronzo recente.
Nello stesso ambito territoriale sono presenti due tombe di giganti costruite con blocchi disposti a filari.
Storia degli scavi
Il sito è stato scavato nel 1980 e nel 1982 da Silvana Giorgetti.
Il contesto ambientale
Il monumento è situato sul dorso di una collina alle pendici del monte Tratzalis. La posizione dominante del nuraghe permette di osservare i terrazzi alluvionali del Campidano di Cagliari dove conducono le valli adiacenti, con ampia veduta sul golfo di Cagliari.
Come arrivare
Provenendo da Settimo San Pietro, si attraversa tutto l'abitato di Sinnai e si esce dalla parte opposta per una strada comunale che si dirige, a Nord-Est, verso il massiccio di Sette Fratelli. Dopo circa 8 km, la strada costeggerà, a sinistra, la bassa altura su cui sorge il complesso nuragico, ai piedi del monte Tratzalis.
Fonti e Bibliografia
*Museo Civico di Sinnai
*S. Giorgetti, "Il villaggio di Sant'Itroxia nel territorio di Sinnai", in Studi Sardi, XXVI, 1981-85, pp. 17-30;
M.R. Manunza, "Testimonianze di cultura materiale dal bronzo medio all'età del ferro nell'agro di Sinnai", in Quaderni-Ministero per i beni culturali e ambientali. Soprintendenza archeologica per le Province di Cagliari e Oristano, 19, 2002.
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La chiesa appartenne ai monaci di San Vittore di Marsiglia ed è dedicata a Santa Vittoria martirizzata nei monti di Sinnai.
La chiesa è stata costruita nel XI-XII sec. , come appare in un documento 1149, in sostituzione della chiesa di S. Saturno quando questa non fu più agibile. Lo stile della chiesa in origine era romanico a tre navate.
La chiesa, distrutta da un fulmine intorno al 1850, fu ricostruita dal vicario Meloni.
Ben poco è rimasto dell'antico tempio, l'unico legame che unisce il passato al presente è costituito dalle strutture del muro dell'abside e dai quattro lastroni in pietra che formano la mensola del nuovo altare.
Al centro dell’altare a muro vi è il tabernacolo e ai lati la statua di Santa Vittoria, a sinistra di chi entra, e di Santa Agnese alla destra.
In occasione della festa che cade in una domenica di giugno, le due statue vengono portate in processione.
Durante "sa tundroxia", così si chiama la sagra, si svolgono oltre che riti religiosi, rappresentazioni di lavori tradizionali: la tosatura delle pecore, la preparazione del formaggio, di dolci tradizionali e l’esecuzione dei tipici cestini di fieno e giunco, apprezzati in tutto il mondo. Non mancano le manifestazioni musicali e folcloristiche che costituiscono un momento aggregante per i giovani.
Sotto il ciborio, dal 1977, è collocata una piccola urna contenente le reliquie della Santa rinvenute nella chiesa di Sant'Ignazio a Cagliari, in occasione di lavori di demolizione dell'antico altare maggiore per essere ricostruito al centro del presbiterio. Le reliquie erano conservate in un artistico sarcofago d'epoca romana.
Non si ha nessuna fonte storica che si riferisca a Santa Vittoria, le poche notizie sono trasmesse dal Bonfat oppure dalla tradizione locale.
Secondo la tradizione la Santa nata a Cagliari avrebbe subito il martirio per la fede cattolica a Sinnai, o sui monti di Sinnai, sotto l'imperatore Adriano.
Nella chiesetta si trova il cocchio che si utilizza per portare la Santa in processione il giorno della festa.
Nella chiesa si trova un antico polittico di pittore sconosciuto rappresentante le immagini di San Giovanni e San Giacomo Apostolo, l'Addolorata, l'Annunziata, Santa Vittoria, la Vergine col Bambino e l'Arcangelo San Michele.
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