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L'immagine di Solanas nuovamente rovinata dall'incivile di turno.
Quell'angolo appartato nei pressi dello spiazzo lungo la provinciale per Villasimius, spesso diventa un immondezzaio, con rifiuti di varia natura abbandonati senza alcun controllo.
Anche in questi giorni, probabilmente dopo la pulizia di qualche casa vacanza in zona, gli incivili hanno buttato materassi, bustoni neri, e altri rifiuti senza scrupolo alcuno.
Dopo l'ennesimo video diffuso sui social, è intervenuto il corpo forestale che (come visibile dalla foto di Daniele Melosu) ha delimitato l'area nell'attesa di trovare qualche traccia per risalire agli autori del gesto.
Intanto i residenti di Solanas chiedono a gran voce la realizzazione di un isola ecologica al più presto.
L'Ecocentro dovrebbe essere realizzato dalla Campidano ambiente in loc. Santa Barbara, ma nell'attesa continua l'abbandono dei rifiuti in maniera indiscriminata.
Ricordiamo che in ogni caso, Campidano Ambiente garantisce il ritiro di qualsiasi rifiuto ingombrante a domicilio tramite prenotazione online sul "Filo diretto" del sito web campidanoambiente.it o telefonicamente al numero 070850267.
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E’ di Sinnai il campione regionale Under 10 di arrampicata sportiva che insieme ad un altro bambino, anche lui sinnaese, sfiderà altri giovanissimi provenienti da tutta Italia
nella meravigliosa Arco di Trento, in Trentino, una località molto conosciuta da chi pratica questo sport, per aggiudicarsi il titolo nazionale.
Nicholas Castaniotto e il suo compagno di squadra, infatti, a fine maggio parteciperanno ai Campionati nazionali guidati dal loro istruttore Alessio Testa che dall’età di 5 anni li accompagna nella loro grande passione per l’arrampicata sportiva nella palestra V10 a Selargius.
Un grande risultato per chi vive in un’isola come la Sardegna e non ha possibilità di allenarsi su tracciati sempre diversi e in palestre attrezzatissime come possono invece
fare i ragazzi delle altre regioni. Il Circolo V10 di Selargius è una palestra in continua crescita grazie alla dedizione e la passione che accomuna tutto il suo staff.
Queste componenti essenziali dello sport, unitamente al talento degli atleti, hanno portato anche questa stagione ad ottimi risultati. I due bambini infatti, fanno parte della rosa di circa 15 atleti che nella loro palestra si sono qualificati per i campionati nazionali in tutte le categorie.
Durante le gare che li hanno visti impegnati per questa stagione sportiva, i piccoli scalatori sono stati sempre sul podio. Questa volta solleviamo l’asticella e la nuova sfida non sarà facile per loro, ma sappiamo che hanno la stoffa dei veri campioni e il loro istruttore, che ha saputo valorizzare e sostenere le loro qualità, è certo che non molleranno
facilmente! E allora, come si dice in arrampicata “Alè ragazzi” tutta Sinnai fa il tifo per voi!
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La storia di Sinnai parte da lontano, quando già nel Neolitico si registrarono i primi insediamenti nuragici. Nel corso dei secoli in questa zona si sono succedute importanti vicende storiche e hanno avuto i natali diversi personaggi importanti, esponenti di aristocrazia e borghesia, o della scienza. Dopo il Medioevo per la cittadina iniziò un lungo percorso che la condurrà a vivere da vicino i principali eventi storici d’Italia fino al Regno sabaudo e all’unificazione d’Italia. Ripercorriamo, allora, alcuni degli avvenimenti più significativi che hanno segnato l’evoluzione della città e che sono strettamente connessi a quelli del Regno di Sardegna: un percorso affascinante fatto di guerre, banditi e corsari, battaglie e conquiste.
Sinnai entra nel Regno di Sardegna
Il legame del territorio di Sinnai col Regno di Sardegna inizia nel lontano 1324, quando la contea di Quirra, cui Sinnai apparteneva, fu data come feudo a Berengario Carroz e alla moglie Teresa Gonibau de Entenza, a condizione che con i proventi feudali si restaurasse il Castello di San Michele, un’importante fortificazione vicino a Cagliari. Agli inizi del 600 la contea di Quirra fu trasformata in un marchesato e Sinnai fu governato prima dalla famiglia Centelles e poi dai Cervellon, Grandi di Spagna, fino a quando il feudalesimo venne abolito nel 1836 con lo Statuto Albertino. In questa frazione temporale la storia di Sinnai fu segnata soprattutto dalla lotta contro gli attacchi dei pirati, vinta grazie al sistema di difesa incentrato sulle torri di avvistamento, contro le carestie frequenti, gli eventi naturali, la peste e le tasse. Molto forte in quel tempo era anche il desiderio di espansione territoriale, mentre l'allevamento del bestiame causava spesso lotte tra le comunità dovute agli sconfinamenti degli animali. La società era incentrata sulle festività - religiose e profane - legate alle stagioni e al lavoro nei campi, alcune delle quali si celebrano ancora oggi. Le difficili condizioni di vita diedero origine al temuto fenomeno del banditismo e causarono spesso rivolte e congiure. Un episodio importante risale al 1668, quando vi fu l’omicidio del Vicerè Marchese di Camarassa, a seguito del quale i partecipanti alla congiura furono arrestati: tra di essi c'era anche Don Francesco Marti, all’epoca signore di Sinnai, che venne processato. Tra il 1714 e il 1717 molte famiglie nobili cagliaritane si rifugiarono a Sinnai, dove avevano le ville di vacanza, per sfuggire all’assedio degli spagnoli e allo sbarco del marchese di Leyda nel golfo di Quartu. Tra questi nobili c'erano anche i genitori di quello che sarebbe divenuto il vescovo di Bosa, Giuseppe Stanislao Concas, che nacque proprio a Sinnai il 7 settembre del 1717.
Il Settecento illuminato
Nel 1720 la Sardegna passò dagli spagnoli al dominio dei piemontesi Savoia. Dopo le repressioni di Vittorio Amedeo II di Savoia e la sua lotta al banditismo, mai vinta, nel 1738 Carlo Emanuele III affidò – assegnando un regolare feudo – ad alcuni pescatori di Pegli l’“isola degli Sparvieri”, che prese poi il nome di isola di San Pietro, e fu fondata la città di Carloforte in suo onore. Nel 1759 ci fu la prima svolta importante verso il progresso: infatti, il conte Lorenzo Bogino, su incarico del re, prese la direzione politica di tutti gli affari della Sardegna, apportando numerose decisive modifiche: limitò i poteri del clero, razionalizzò la magistratura e l'avvocatura, organizzò gli ospedali, introdusse il servizio postale, riordinò l'amministrazione cittadina. Un’epoca nuova sembrava affacciarsi all’orizzonte.
La sconfitta di Napoleone, un'impresa eroica
Nel 1793, quando sul regno sabaudo sedeva Vittorio Amedeo III, si verificò un episodio importante che coinvolse non solo Sinnai ma l’intera Sardegna. L'8 gennaio 1793 la flotta dei francesi, guidata dall'ammiraglio La Touche-Trèville, conquistò l’isola di San Pietro: i nemici occuparono Carloforte e innalzarono l'albero della libertà abbattendo la statua del re. Di nuovo, le famiglie cagliaritane più importanti si rifugiarono a Sinnai, per sfuggire alla minaccia dei francesi. Ma non era finita, perché il nord della Sardegna venne attaccato da Napoleone Bonaparte, all’epoca tenente di artiglieria di 24 anni e senza esperienza. Come sappiamo, Napoleone è stato un grande condottiero che riusciva ad applicare alla guerra le sue raffinate strategie di gioco per vincere le sue battaglie, ma questa volta non andò così, perché la resistenza dei sardi fu eroica: quando una flotta di 23 navi assaltò l'isola de La Maddalena, vennero sparate 5000 cannonate e 500 colpi di mortaio. L’impresa più coraggiosa la compì Domenico Millelire, un tenente di vascello che sbarcò con un seguito di sei uomini e due cannoni vicino a Palau ed iniziò a sparare sulla flotta francese, costringendola alla ritirata. I sardi parteciparono a questa lotta con molti volontari, decisi a combattere il nemico: a Sinnai la partecipazione enorme superò di gran lunga il contingente - fissato in nove uomini - destinato a sostenere il marchese di San Severio. Dalla parrocchia vennero donati mille scudi, una cifra molto consistente. Si tratta sicuramente di un’impresa eccezionale, vista anche la caratura del nemico, e che ancora oggi costituisce un orgoglio per il popolo di Sinnai, e non solo.
La rinascita nell’800, verso l’Unità d’Italia
Come dicevano, con l’avvento dello Statuto Albertino molti furono i cambiamenti positivi: venne eliminato il regime feudale, il Regno Sardo – Piemontese fu unificato, furono abolite le decime e i privilegi del clero. Anche a Sinnai, quindi, iniziarono a crearsi quelle condizioni culturali, economiche e civili che sfoceranno nell’Unità d’Italia. In città, poi, vista anche la vicinanza con Cagliari, operarono molti esponenti di una classe dirigente aperta e progressista, che volevano imitare le trasformazioni in atto nel capoluogo e favorirono dunque il progresso e l’avvento di una nuova era storica. I tempi bui erano ormai un lontano ricordo.
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Questa Notte si rinnova l'appuntamento con il Pellegrinaggio a Piedi da Sinnai a N.S. di Bonaria proposto da l'associazione culturale il Segno in collaborazione con la Parrocchia S.Barbara. Quest'anno L'appuntamento sa messa sarà celebrata in in piazza Santa Barbara a Sinnai alle ore 00.30.
Al fine di consentire la più ampia partecipazione, saranno allestiti dei maxi schermi nella Piazza antistante la Chiesa di Santa Barbara, e nella Piazza di Sant’Isidoro, ove saranno stabiliti i presìdi dell’Organizzazione per la consegna dei pass per l’accesso alla Piazza Chiesa, ove si potrà accedere, per motivi di sicurezza ed evitare sovraffollamento, solo previa esibizione del pass.
Gli autobus che accompagnano i pellegrini, che hanno prenotato il pass, pertanto, dovranno recarsi nella Piazza Sant’Isidoro.
Sarà garantita la distribuzione dell’Eucarestia anche ai pellegrini che seguiranno la santa messa nella Piazza Sant’Isidoro.
Al termine della messa, i pellegrini che hanno seguito la messa nella Piazza Sant’Isidoro, saranno accompagnati in corteo, sino alla Piazza di Santa Barbara, al fine di unirsi al corteo in partenza per la Basilica di N.S. di Bonaria.
"Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola", questa è la frase scelta dal comitato promotore per i manifesti che come ogni anno vengono distribuiti in tutto il cagliaritano.
Ecco il programma completo:
33° Pellegrinaggio Sinnai - N.S. di Bonaria 24 - 25 Aprile 2019
24-04-2019
h 23.00: Accoglienza dei pellegrini nella piazza Chiesa di Santa Barbara a Sinnai e Sant'Isidoro
25-04-2018
h 00.30: S. Messa officiata da Don Alberto Pistolesi , parroco di Santa Barbara in Sinnai
h 01.45: Partenza del pellegrinaggio per Cagliari;
h 04.30: Sosta presso l'Istituto Salesiano di Selargius
h 08.00: Arrivo al Santuario di Bonaria e Atto di consacrazione
COMITATO PROMOTORE PELLEGRINAGGIO - C/o Associazione Culturale Il Segno- Via Catalani 5 - 09048 Sinnai CA - 338/8533554
Parrocchia Santa Barbara Piazza Chiesa - Sinnai 070767102
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Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento col Cranovali Sinniesu, l’attesissimo carnevale di Sinnai ancora più ricco di appuntamenti, di suggestioni e di divertimento: i festeggiamenti si svolgono sabato 9 e domenica 10 marzo, ma tutti gli eventi legati al carnevale iniziano venerdì 8 e si concludono sabato 16 marzo.
La manifestazione del carnevale sinnaese è organizzata dal Comune di Sinnai in collaborazione con le associazioni Pro Loco, Sinnai & Dintorni, Is Basonis e Is Cerbus e il coinvolgimento del Museo Civico, della biblioteca comunale e degli istituti scolastici.
«L’intento è quello di rappresentare il carnevale sinnaese come un momento di massima esaltazione dell’identità della comunità - sostiene il vicesindaco Katiuscia Concas - e rappresenta un sicuro investimento promozionale per far conoscere la nostra cittadina e incentivare le presenze turistiche con un importante riflesso per l’economia del nostro territorio».
A inaugurare il Cranovali Sinniesu, venerdì 8, è Il carnevale e l’identità, convegno sull’aspetto antropologico del carnevale. Sabato 9 si entra nel vivo dei festeggiamenti con la sfilata in maschera coi carri allegorici e col ritorno, dopo quasi vent’anni di assenza, del Cranovali Mottu, la dissacrante commedia in sardo sul personaggio di Carnevale. Domenica 10 sarà un’intera giornata alla riscoperta delle antiche tradizioni locali legate alle pariglie e alla caccia al cervo, come è sempre accaduto a Sinnai da almeno tre secoli (le prime testimonianze scritte riguardanti is pariglias e is cerbus risalgono infatti ai primi anni del ‘700, ma è molto probabile che entrambe le manifestazioni siano molto più antiche). I pariglianti di questa edizione sono, oltre al gruppo di Sinnai, quelli di Norbello, Ittiri, Ollolai, Fonni e Oristano, e i piccoli pariglianti della Giara di Oristano coi tamburini. Le maschere ospiti de Is Cerbus sono invece la Mascara Gadduresa di Calangianus, is Scruzzonis di Siurgus Donigala, Zenobia di Macomer e i Boes e Merdules di Ottana, di ritorno dal Carnevale di Venezia dove hanno rappresentato la Sardegna.
Infine, sabato 16, serata conclusiva con mostra e premiazione del contest fotografico Cranovali Sinniesu 2019 (segue programma completo).
«Il convegno sul carnevale e il ritorno di Cranovali Mottu sono eventi che ho fortemente voluto per il Cranovali Sinniesu 2019 – spiega Vincenzo Tolu, assessore a Cultura, politiche identitarie e tradizioni popolari – perché oltre all’aspetto del divertimento c’è il tramandare nel modo più fedele possibile la propria identità culturale, e il riconoscersi nella comunità anche attraverso il carnevale».
Ma il Cranovali Sinniesu è anche un’importante occasione per dare impulso all’economia locale, specie in una stagione con bassi flussi turistici: per questo motivo anche quest’anno l’amministrazione comunale ha scelto di dedicare un intero weekend alla manifestazione, mentre la maggior parte dei ristoratori ha aderito al Menù del Cranovali, un menù turistico a prezzo fisso per accogliere gli ospiti al pranzo della domenica.
«Divertimento, tradizione ed economia locale devono costituire il motore del Cranovali Sinniesu, affinché la manifestazione possa ufficialmente rientrare tra le più importanti celebrazioni del Carnevale in Sardegna», conclude l’assessore al Turismo e Spettacolo Paolo Olla.
Numerosi gli appuntamenti collaterali, come l’ingresso gratuito al Museo Civico di Sinnai domenica 10 dalle 14 alle 17, per poter ammirare anche la mostra fotografica 5 anni di Carnevale a cura di Insoliti Scatti.
E sempre in tema fotografia, sarà possibile anche quest’anno partecipare al contest fotografico con due importanti novità: durerà due giorni (sabato 9 e domenica 10) e contemplerà, oltre alle solite sezioni, anche quella social.
Da quest’anno il Cranovali Sinniesu è diventato un vero e proprio prodotto turistico: la comunicazione, affidata all’agenzia di comunicazione integrata 37Comunicazione, ha previsto la realizzazione di logo e immagine coordinata, sito web, creazione e gestione delle pagine social e di tutta la campagna pubblicitaria, online e offline. Per contribuire a rendere il Cranovali Sinniesu un brand ben riconoscibile e ancora più identitario, affinché diventi appuntamento imperdibile per gli amanti del carnevale, delle tradizioni e del territorio.
CRANOVALI SINNIESU
PROGRAMMA COMPLETO
Venerdì 8 marzo
Ore 18.00 IL CARNEVALE E L’IDENTITÀ, biblioteca comunale. Convegno sull’aspetto antropologico del Carnevale. Saluti del vicesindaco dott.ssa Katiuscia Concas; Il Carnevale in Sardegna – Origini e significato, intervento del prof. Gianni Murgia; Il Carnevale a Sinnai – Aspetti identitari, intervento del dott. Aldo Cappai. Coordina l’assessore alla Cultura prof. Vincenzo Tolu.
Sabato 9 marzo
Ore 15.00 LA SFILATA. piazza Funtanalada. Raduno e partenza della sfilata in maschera coi carri allegorici. Arrivo, zeppolata e premiazione di carri, maschere di gruppo e maschere singole in piazza Sant’Isidoro.
Organizza Pro Loco.
Ore 19.00 CRANOVALI MOTTU. piazza Santa Barbara. Divertente rappresentazione teatrale in sardo campidanese del caratteristico Cranovali Mottu sinnaese, liberamente ispirato alla commedia di don Giovanni Cadeddu. Zeppolata. Organizza Sinnai & Dintorni.
Domenica 10 marzo
Ore 10.00 IS PARIGLIAS. Loc. Bellavista. Spericolate acrobazie di cavalieri e amazzoni in sella ai cavalli. I pariglianti di Sinnai ospitano quest’anno i gruppi di Norbello, Ittiri, Ollolai, Fonni e Oristano, e i piccoli pariglianti della Giara di Oristano coi tamburini. A fare da sfondo alla corsa equestre, la suggestiva pista da cui si gode un panorama mozzafiato. Organizza Is Basonis.
Ore 12.00 LA PENTOLACCIA. Loc. Bellavista. Corsa di cavalieri e amazzoni che, in sella ai propri cavalli, tentano di abbattere le pentole, appese in alto lungo la pista, con l’ausilio di un bastone. Nessuno conosce il contenuto delle terracotte, e per i partecipanti è decisamente meglio così.
Ore 15.00 IS CERBUS, vestizione. Piazza Santa Vittoria. Vestizione della maschera tipica sinnaese, col suggestivo rito della trasformazione, lenta e quasi magica, di uomini e bambini in cervi, cani, cinghiali, battitori e cacciatori. Maschere ospiti di questa edizione sono la Mascara Gadduresa di Calangianus, is Scruzzonis di Siurgus Donigala, Zenobia di Macomer e i Boes e Merdules di Ottana. Organizza Is Cerbus.
Ore 18.00 IS CERBUS, esibizione. Piazza Sant’Isidoro. Dopo la chiassosa sfilata nelle vie del centro storico, confluisce qui l’ancestrale caccia grossa, dove gli uomini stanano le prede e queste si beffano di loro. Fino alla mattanza finale, in cui i cacciatori ristabiliscono l’ordine delle cose. A seguire, ballus de pratza con la cantante Laura Usai, i musicisti Bruno e Asael Camedda e il gruppo folk Funtan’e Olia di Sinnai.
Sabato 16 marzo
Ore 18 CONTEST FOTOGRAFICO, premiazione. Museo Civico. A una settimana dal Cranovali Sinniesu, premiazione ed esposizione degli elaborati foto-video realizzati dagli iscritti al contest fotografico. Organizza Is Basonis.
CRANOVALI SINNIESU eventi e organizzatori
SFILATA
Vietato porre limiti alla fantasia: tutti i travestimenti esistenti e quelli inventati per l’occasione sono i benvenuti alla sfilata di maschere con carri allegorici. Il raduno è come sempre in piazza Funtanalada mentre l’arrivo, dopo una bella passeggiata nelle vie del centro, è previsto in piazza Sant’Isidoro con zeppolata finale. Ma non è una sfilata qualsiasi: previa iscrizione gratuita, si può partecipare alla competizione più colorata che ci sia. I premi per i carri allegorici più belli e più originali sono di 600, 400 e 250 euro rispettivamente per primo, secondo e terzo posto.
Le maschere di gruppo riceveranno rispettivamente 200, 150 e 100 euro, mentre il premio per la maschera singola è di 50 euro.
La sfilata è organizzata come sempre dalla Pro Loco, associazione culturale nata nel 1979 con l’obiettivo di provvedere allo sviluppo e al miglioramento del turismo a Sinnai, tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico, monumentale e artistico, assumere e promuovere iniziative tese a preservare e diffondere le tradizioni culturali e folkloristiche, durante tutte le stagioni dell’anno.
Fra le manifestazioni più importanti, i festeggiamenti civili delle feste religiose, gli spettacoli di Estate Sinnaese e gli eventi legati alle festività della tradizione locale.
CRANOVALI MOTTU
Il suo ritorno è la grande novità del Cranovali Sinniesu 2019.
Cranovali Mottu, la dissacrante rappresentazione teatrale sul personaggio di Carnevale, è nuovamente in programma tra i festeggiamenti del carnevale sinnaese tradizionale.
Si tratta di una commedia in sardo campidanese in cui, attraverso la narrazione del malore e della morte di Cranovali, si raccontano con toni satirici Sinnai e i suoi nomi noti, come amministratori, esercenti e altri volti della società. La storia è liberamente ispirata alla sceneggiatura di don Giovanni Cadeddu, parroco e scrittore sinnaese scomparso pochi anni fa di cui resta però, per tutti i sinnaesi, l’indelebile impronta culturale, artistica e antropologica.
L’ultima edizione di Cranovali Mottu risale al 2002: il ritorno dell’evento si deve a Sinnai & Dintorni, l’associazione nata nel 2013 come naturale conseguenza dell'attività dell’omonimo gruppo Facebook.
Da allora numerose sono le iniziative, tutte di carattere socio-culturale, che Sinnai & Dintorni organizza, come la sfilata di abiti d’epoca finalizzata alla raccolta di derrate alimentari per famiglie in difficoltà, il Mercatino di Natale e lo scambio di libri e materiale scolastico per gli alunni sinnaesi. Ha anche varcato i confini regionali, organizzando una raccolta fondi per i terremotati di Amatrice utile anche a contribuire all’acquisto di un mezzo per lo spostamento di un ragazzo con grave disabilità.
IS PARIGLIAS
Un rapporto primordiale lega i sardi al cavallo: per lavoro, per la caccia e per dimostrare fierezza e balentìa. È questo il caso delle pariglie, spericolate acrobazie equestri in coppia o poco più: la storia nell’isola risale all’arrivo degli spagnoli (pareja, pariga, pariglia), ma è da fine ‘700 che si hanno le prime testimonianze scritte, nelle quali si evidenziavano l’audacia dei cavalieri e l’eleganza dei cavalli appaiati.
Sinnai è tra i luoghi più citati nei testi, e il motivo è semplice: ha una tradizione equestre fra le più antiche, e annovera alcuni dei più abili pariglianti di tutta l’isola, in grado di vincere importanti premi in Sardegna, in Italia e persino all’estero.
Per oltre 20 anni la manifestazione delle pariglie a Sinnai è scomparsa, fino all’arrivo de Is Basonis, l’associazione equestre nata nel 2009 con l’intento di riscoprire e dare nuovo lustro alla gloriosa tradizione locale. Anche il nome non è casuale: è un omaggio al ruolo dei “basonis”, gli uomini che in sella al cavallo dirigevano le mandrie.
Dal 2010 Is Basonis organizza Is Pariglias, ma anche diverse manifestazioni come trekking a cavallo, Ainas e Fainas, battesimo della sella e monta da lavoro. Partecipa inoltre a numerosi eventi di pariglie in tutta l’isola perché, mentre gli ex pariglianti sono ormai anziani, la nuova generazione di cavalieri e amazzoni, con orgoglio e passione, porta avanti la tradizione.
IS CERBUS
Come tutte le tradizioni carnevalesche sarde, la maschera di Sinnai ha origini precristiane e presenta riferimenti al dominio dell’uomo sulla natura e ai rituali propiziatori della caccia, prima fonte di sostentamento delle società arcaiche.
Il lunedì precedente il martedì grasso veniva simulata una vera e propria caccia grossa: canaxus e canis (uomini travestiti da battitori e da cani) setacciavano il paese con l’obiettivo di stanare cerbus e sirbonis (cervi e cinghiali) per spingerli verso i cassadoris (cacciatori) appostati nelle vie del centro, dove le bestie venivano infine abbattute.
L’abbigliamento prevede pantaloni in velluto, cosingius (scarpe in pelle da campagna) e maglia nera; is canaxus indossano pelli, campanacci, gambali e berrita; cerbus e sirbonis hanno pelli e corna di cervo e pelli di cinghiale; i cassadoris gilet e copricapo in velluto, camicia e finto fucile.
I primi cenni scritti risalgono al ‘700 e da allora la tradizione è stata tramandata da gruppi spontanei fino al 2007, anno della costituzione de Is Cerbus, l’associazione culturale nata con l’obiettivo di conservare e divulgare la tradizione carnevalesca sinnaese. Da allora la maschera partecipa a sfilate ed eventi in tutta l’isola, in Italia e all’estero sia nel periodo del carnevale, sia in altri periodi come attrattiva per i visitatori. Assieme agli adulti, i Cerbixeddus, un nutrito gruppo di bambini che, con fierezza quasi surreale, simula anch’esso su mattoni, la mattanza finale degli animali tipici sinnaesi.
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